Accessibilità e inclusività dei servizi pubblici digitali protagoniste al Wired Next Fest
Ecco il racconto di cosa abbiamo fatto e imparato a Milano lo scorso 7 e 8 ottobre
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La settimana scorsa al Wired Next Fest a Milano abbiamo avuto l’occasione di parlare di progettazione digitale inclusiva. Lo abbiamo fatto non in astratto o a distanza, ma nella pratica, con le persone.
L’interessante chiacchierata con Veronica Yoko Plebani ci ha ricordato ancora una volta quanto sia importante il lavoro che stiamo portando avanti nella sensibilizzazione delle istituzioni e degli enti pubblici alla progettazione di servizi pubblici inclusivi e accessibili (guarda il video dell ’incontro). Come abbiamo già scritto in passato, "progettare interfacce è un atto di responsabilità": significa decidere continuamente chi includere, o escludere, dall’esperienza d’uso di un servizio, in base alle proprie caratteristiche, conoscenze, capacità o condizioni di disabilità, temporanee o permanenti. Nel caso di servizi pubblici digitali, tutte le cittadine e i cittadini devono poter avere un’esperienza d’uso piena e soddisfacente, semplice e chiara, senza discriminazione e senza lasciare indietro nessuna persona (ne abbiamo già parlato in un articolo sul nostro canale Medium).
Durante l’evento milanese, abbiamo dialogato sugli ultimi sviluppi del Design system del Paese (presentazione, PDF, 801 KB) con gli studenti e i professori di diversi istituti scolastici di informatica, rappresentanti di aziende ICT e di consulenza, associazioni di cittadini, personale delle PA locali, raccogliendo punti di vista diversi che ci aiuteranno a migliorare ancora di più ciò che stiamo realizzando.
Infine, l’esperienza dei test di usabilità dal vivo ci ha insegnato tantissimo. Affrontare la sfida con i colleghi di Agenzia per l’Italia digitale (AGID) e Accessibility Days, coinvolgendo cittadini e cittadine, rappresentanti dell’Ente Nazionale Sordi e Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, ci ha permesso di raccogliere evidenze utili per migliorare il modello dei Comuni e, soprattutto, comprendere quanto sia importante consolidare lo stesso protocollo utilizzato nei test, per renderlo più inclusivo possibile. A valle di questa esperienza ci piacerebbe, infatti, proporre un aggiornamento del protocollo eGLU del Gruppo di Lavoro per l’Usabilità (GLU), parte del Manuale operativo di design, nelle sedi istituzionali più adeguate e promuovere il suo utilizzo in tutte le iniziative di progettazione dei servizi pubblici digitali, organizzando in futuro approfondimenti sul tema e creando sempre più occasioni di test.
Questo evento mantiene una promessa fatta nella primavera scorsa durante gli Accessibility Days, tenendo fede alla richiesta, da parte delle associazioni del mondo della disabilità: "Niente su di Noi, senza di Noi".
Abbiamo la forte sensazione che tutte le persone che hanno partecipato, organizzato e supportato l’iniziativa abbiano imparato qualcosa. Questo ci conferma la bontà del percorso intrapreso quando, un anno fa, abbiamo avviato l’aggiornamento del design system del Paese.
Il tuo contributo è prezioso
Contribuisci anche tu all’aggiornamento delle risorse del design system del Paese, in particolare commentando lo stato dell’arte del kit UI in lavorazione, o utilizzando e seguendo l’evoluzione di Bootstrap Italia, la libreria per lo sviluppo di interfacce, oggi alla versione 2.0.6.